gli immobili hanno sempre affascinato gli italiani, non a caso ne siamo il maggior detentore a livello privato. Un po’ perché sono “tangibili”, visibili, quindi vengono considerati “sicuri”, che non deludono mai e rassicurano; un po’ perché quando torniamo a casa, non vediamo il suo valore scritto sul citofono. E questo genera tranquillità.
Eppure, che si tratti di azioni, lingotti d’oro o immobili, ci sono molti aspetti che vanno considerati.
Prima di tutto partiamo dalla differenza di definizione dei due mercati:
- il mercato finanziario è il luogo dove gli operatori si incontrano per vendere o acquistare strumenti finanziari
- il mercato immobiliare è il luogo dove si incontra domanda e offerta per dar vita ad acquisti e vendite di beni immobili come terreni, fabbricati, abitazioni, uffici e palazzi.
Entrambi i mercati funzionano quindi tramite la formazione del prezzo, ovvero quella variabile ultima che il mercato pone come termine. Insomma, senza il prezzo nulla ha senso, quindi è il motore di tutto, pur essendo “solamente” la parte finale.
A guardare con attenzione i numeri si nota come “conosciamo bene” (a livello nazionale) il mercato immobiliare visto che rappresenta il principale oggetto dei desideri, tanto che il 60% della nostra ricchezza è allocata nel mattone.
Dopo questa premessa analizziamo come sta andando il mercato immobiliare, che per molti rimane mito di sicuri guadagni.
Qui sotto vediamogli ultimi dati pubblicati da Banca d’Italia, nel Bollettino statistico di ottobre 2020.
Partendo da una visione generale europea, i mercati immobiliari prima della diffusione del Covid-19 si trovavano in una fase espansiva, dopo le difficoltà patite con la crisi iniziata tra il 2010-2011.
Nonostante l’Italia fosse ancora indietro, a livello europeo stavamo assistendo ad un andamento positivo grazie all’aumento dei prezzi particolarmente sostenuto in Germania e in Spagna, soprattutto nel comparto residenziale ma in parte anche nella parte non residenziale. |