Site icon Francesco Arnone

La via della ricchezza.

Dalla pandemia di Coronavirus all’impeachment di Trump, passando per il crollo dei mercati finanziari e l’uccisione dell’afroamericano George Floyd fino ad arrivare all’esplosione a Beirut.
 
Come vedi, e come sappiamo, il mondo si muove continuamente, è un flusso continuo di forze ed energie che tra loro si mescolano cambiando tutto, sempre.
 
Ed in questo flusso devi crearti la tua “Via Della Ricchezza”.
 
A questo servono le mie lettere, a questo serve leggerle e per questo mi auguro ti siano servite.
 
Per costruire la tua personale Via Della Ricchezza abbiamo toccato argomenti di finanza personale, finanza comportamentale, mercati finanziari, mercato immobiliare, assicurazioni e temi di attualità.
 
Tantissime sono ancora le cose da scrivere, leggere e studiare; per questo ora si chiude un semestre e, con un po’ di pausa estiva, tra due settimane si riprende per il prosieguo del nostro meraviglioso viaggio.
 
Ti lascio con quest’ultima lettura, breve, estiva. Una panoramica su ciò che è successo la scorsa settimana.
 
La vicenda principale della settimana coinvolge tre parole chiave: Cina, Usa e aziende.
 
Aziende tech e di social media.
 
Anche questa settimana, la Cina rilascia dichiarazioni che si oppongono in ogni modo alle azioni e dichiarazioni portate avanti dal governo americano nei confronti delle aziende cinesi di software.
 
Il personaggio americano che si è fatto da tempo portabandiera di una strenua opposizione al governo cinese è il segretario di Stato Pompeo.
 
L’accusa rivolta al governo cinese, anche se con diverse varianti, è il furto di informazioni e proprietà̀ intellettuale americana.
 
Furto che vedrebbe complici del governo cinese le aziende tecnologiche cinesi operanti negli Usa.
 
Di recente, uno dei bersagli preferiti dal governo americano è il social media cinese TikTok.
 
Ai non “TikTokers” (come vengono chiamati gli utenti del social), ricordo che TikTok, inizialmente lanciato col nome musical.ly, è il social con cui gli utenti possono creare brevi clip musicali.
 
Nel 2017 il social viene acquistato dall’azienda cinese ByteDance, sviluppatrice dell’aggregatore
di notizie Toutiao, per la cifra di 1 miliardo di dollari.
Con oltre 37 milioni di utenti solo negli Usa (e 800 milioni di utenti nel mondo), TikTok è diventato un social molto popolare nel paese a stelle e strisce, soprattutto nella fascia dei teenagers (circa il 40% degli utenti totali ha un’età̀ compresa tra i 16 e i 24 anni).
 
Ora, in sostanza il presidente americano Trump vuole fare in modo di estromettere ByteDance da TikTok e dare il social media completamente nelle mani di un’azienda americana.
 
Così facendo Trump vuole raggiungere due obiettivi.
 
Primo, risolvere la questione del “rischio della sicurezza nazionale”, in modo che i dati degli utenti americani rimangano entro i confini americani.
 
Secondo, incassare un piccolo guadagno dall’operazione. Un guadagno per il “Paese”, s’intende.
Non sarebbe mica Trump in via privata ad incassare un guadagno.
 
Potresti chiederti:
Ma come? L’azienda non è dello Stato americano, né tantomeno di Trump”. Ti spiego meglio.
 
Trump ha emesso due ordini esecutivi nei quali stabilisce che a partire dal 15 settembre sarà̀ vietata qualsiasi transazione (all’interno degli Usa) con le aziende cinesi proprietarie di TikTok.
 
Ovvero ByteDance proprietaria di TikTok e Tencent proprietaria di WeChat.
 
Questo avverrà̀ a meno che non si arrivi ad un accordo che preveda la vendita del social a un’azienda americana, come Microsoft ad esempio.
 
Parlo di Microsoft perché è questa l’azienda che al momento sembra più̀ motivata a comprare il social cinese.
 
Infatti, dopo un furioso annuncio di Trump che minacciava di oscurare il social con ordine esecutivo entro questo week-end, il presidente americano si è fermato, estendendo “il periodo detentivo prima della sentenza di morte”.
 
Perché?
 
Grazie al colloquio avvenuto tra Trump e il CEO di Microsoft, Nadella.
 
Nadella ha dichiarato che Microsoft compirà̀ ogni sforzo in suo potere per acquistare il social cinese.
 
In un post Microsoft ha annunciato di voler arrivare a concludere un accordo per rilevare i servizi che TikTok compie negli Usa, in Canada, Australia e Nuova Zelanda.
 
Il tutto entro il 15 settembre.
 
Sarà solo una mossa di Trump per fare pressioni sulla Cina in vista delle elezioni di Novembre?
 
Di sicuro, l’attuale amministrazione si trova impantanata tra un accordo commerciale con la Cina che sembra essere stato gettato nel dimenticatoio e il diffondersi del coronavirus (per il quale il governo americano addossa l’intera responsabilità̀ alla Cina).
 
E sappi che Trump ha scelto la via più̀ “diplomatica” perché̀ i legislatori e i funzionari amministrativi americani volevano far chiudere i battenti completamente a TikTok come forte messaggio verso la Cina (che ha varato misure restrittive nei confronti di Facebook, Twitter e Google).
 
Ma se come ha dichiarato Trump “TikTok non può venir controllata dalla Cina per questioni di sicurezza”, allora è corretto sperare che il social venga comprato da Microsoft?
 
L’assistente del presidente Usa, Peter Navarro, ha reso pubblici i suoi dubbi sul fatto che Microsoft sia l’azienda americana adatta per questa operazione.
 
Il motivo sarebbe che proprio Microsoft avrebbe assistito la Cina nella creazione del suo firewall per la rete internet (il firewall è un componente di difesa perimetrale di una rete, che fornisce una protezione in termini di sicurezza informatica della rete stessa).
 
Inoltre, Navarro ha anche criticato la piattaforma di videoconferenza di Microsoft, Skype, e il suo motore di ricerca, Bing, accusandole di aver permesso ai cinesi di censurare, sorvegliare e monitorare le attività̀ svolte in tali piattaforme.
 
In sintesi, Navarro solleva la questione del:
Solo perché̀ Microsoft ha avuto origine e ha sede in Usa, siamo proprio sicuri che non si tratti di un lupo travestito da pecora?”
 
Ormai, alle aziende così grosse e capillari in tutto il mondo, come lo è la multinazionale Microsoft, è difficile affibbiare una sola nazionalità̀.
 
Comunque, dovesse essere raggiunto un accordo per comprare TikTok, il governo federale americano dovrà̀ incassare una percentuale di tale accordo.
 
Non è ancora chiaro quale percentuale, ma Trump ha dichiarato che “Gli Stati Uniti dovrebbero ottenere una grossa percentuale dell’ammontare dell’accordo perché̀ noi lo stiamo rendendo possibile”.
 
Noi nel senso la presidenza e il governo americano in generale.
 
Per ora sembra che l’opinione di TikTok non venga presa molto in considerazione.
 
Per il momento non ci sono state reazioni pubbliche del governo cinese.
 
L’azienda ha dichiarato di mantenere i dati sugli utenti americani dentro gli Usa e rifiuta ogni accusa sull’aver fornito illegalmente informazioni al governo cinese.
 
Per il momento non ci sono state reazioni pubbliche del governo cinese.
 
Solo alcune testate giornalistiche nazionali cinesi (China Daily e The Global Times) si sono scagliate con fervore sulla brusca presa di posizione di Trump, definendo il tentativo di oscurare TikTok un atto codardo e un furto perpetrato da parte di Washington ed avvisando che il governo cinese non accetterà passivamente l’acquisizione di TikTok da parte di Microsoft.
 
Vediamo nelle prossime settimane come evolverà̀ la questione.
 
Oltre alla questione TikTok, Trump ha un’altra gatta da pelare all’interno degli Usa.
 
La questione degli aiuti economici ai disoccupati americani.
 
Perché l’aiuto economico da 600 dollari a settimana è scaduto a fine luglio.
 
Sembrava fosse pronto l’accordo per prolungare il sostegno economico, ma ormai alla fine della prima settimana di agosto niente è ancora stato deciso.
 
Perché?
 
Repubblicani e Democratici stanno ancora discutendo su come procedere.
 
Pare che l’unica cosa su cui siano d’accordo sia la cifra da elargire ma nient’altro sembra essere stato definito.
 
A 90 giorni dalle elezioni, Trump dovrà fare i salti mortali per farsi rieleggere.
 
Sicuramente dal punto di vista politico e geopolitico quelli che abbiamo davanti saranno mesi caldissimi.
 
Per ora, dal mio studio è tutto.
 
Mi ha fatto moltissimo piacere tu abbia letto le mie Lettere, mi hai ascoltato e questo è per me motivo di orgoglio e miglioramento continuo. Hai tenuto i nervi saldi, in un periodo che rimarrà nella storia, ascoltando i miei suggerimenti e questo mi rende felice.
 
Lavoro costantemente per offrirti l’eccellenza della consulenza e sarà sempre così!!!

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