L’illusione della previsione.

L’evoluzione è un flusso continuo, senza sosta, e non ci è dato sapere in che direzione andrà… per questo oggi ti parlo “dell’illusione della previsione”.

Cominciamo la lettera con questi due dati.

  • L’S&P 500 è salito del 2,90% ad agosto, portando il suo rendimento da inizio anno al 20,6%.
  • Il Dow Jones ha guadagnato l’1,22% questo mese ed è salito del 15,53% da inizio anno.

L’S&P 500, il faro dei mercati finanziari, per la tredicesima settimana di fila segna un nuovo massimo di quotazione, segnando 53 nuovi massimi di quotazione da inizio anno (al quarto posto, finora, dal 1926; il record è il 1995 con 77).

Per il mese di agosto, l’Indice ha registrato 12 nuovi massimi in 22 giorni di contrattazione (ossia i giorni in cui sono aperti i mercati), si potrebbe dire che “un giorno strano” è stato quello in cui non ha registrato un nuovo massimo.

Un’altra statistica è che il peggior calo, dal picco al minimo quindi, nel 2021 è di poco superiore al 4%.

E non solo ci sono stati 50 nuovi massimi storici, ma sono solo 3 i giorni in cui l’S&P 500 è sceso più del 2%.

La peggiore perdita giornali era nel 2021 è solo del 2,6%.

Tanto che il National Bureau of Economic Research (NBER) ha annunciato che la recessione è ufficialmente terminata nell’aprile 2020.

Quanto è durata quindi la recessione vera dovuta alla pandemia? 2 mesi.

È stata la recessione più breve nella storia degli Stati Uniti.

Il NBER ha una statistica sulla durata delle recessioni che risalgono al 1850.
(La riporto qui, per gli interessati come me ai dati).

Le cose andranno sempre così?

  • Ci saranno altri massimi?
  • Si chiuderà̀ con un anno record?

Chiaramente lo spero (come spero, sognando, che il Mercato vada sempre su).

Tuttavia, la realtà la conosciamo bene. E non è rappresentata da questi continui record verso l’alto, ma neanche da un periodo come la prima parte dell’anno scorso.

Il mercato, diceva Benjamin Graham, è un pendolo che oscilla perennemente tra un insostenibile ottimismo e un ingiustificato pessimismo.

Non cadiamo nella trappola della “illusione della previsione”.

Ossia, l’estensione dell’idea che una persona, che sa come stanno le cose, possa prevedere più̀ facilmente gli sviluppi di questi fenomeni nell’immediato.

Questa è un’idea che, al di fuori dei fenomeni legati all’andamento dei mercati, è magari plausibile (o meglio, più̀ plausibile).

Un po’ come un bagnino, nato e cresciuto nella località di mare dove lavora e che sa che in quella zona con un certo vento, una certa temperatura, in una certa stagione, “quelle brutte nuvole vanno via tra qualche ora”.

Così tu che sei in vacanza sei tranquill* ed il bagnino, nel frattempo, si pregiava delle sue “due lauree” in meteorologia (ovviamente si scherza).

Previsione affidabile?

In realtà ogni previsione non è mai affidabile, è accurata. Ma non al 100%. Ci si basa, sui mercati così come sul meteo, sulle centinaia di osservazioni fatte in quella stessa situazione. Insomma… qualche volta è comunque piovuto.

Non sono sicuro di tanti elementi quando si tratta di mercati ed investimenti. Ma ci sono cose di cui sono fiducioso in questo momento che probabilmente (o forse no) si riveleranno sbagliate in futuro.

Questo è il modo in cui funzionano le cose nei mercati.

  • Alcune persone pensano che le criptovalute cambieranno il mondo per sempre. Altri pensano che sia uno schema ponzi destinato a fallire.
  • Alcune persone pensano che i tassi di interesse, come l’inflazione, si alzino improvvisamente a livelli che non vediamo da decenni. Altri pensano che rimangano così ancora per molto.
  • Alcuni pensano che i prezzi del Mercato, oggi, siano troppo alti. Altri, invece, che siano giusti e vanno a comprare.

È importante mantenere una mente aperta su ciò̀ che potrebbe accadere nei mercati.

Basta vedere il grafico qui sotto. Cercare di prevedere quale settore/area geografica/azienda farà meglio o peggio è inutile. Produce solamente cortisolo (ormone dello stress) ed alimenta il nostro bias di illusione della conoscenza.

La soluzione non è stare fuori dal mercato, ma avere un piano, una pianificazione alle spalle.

C’è un’enorme differenza tra comprare Titoli a caso (dovuti all’effetto gregge e FOMO) e un vero e proprio piano di investimento.

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