le uniche economie di cui ti devi (pre)occupare.

In quest’era dell’informazione, ogni giorno siamo inondati da notizie e previsioni economiche. Non c’è nulla di male nel voler essere informati. Tuttavia, concentrandoti eccessivamente sul rumore di fondo prodotto dall’industria dell’informazione economico – finanziaria, rischi di perdere di vista ciò che è davvero importante. Oggi voglio spiegarti quali sono le economie di cui dovresti realmente (pre)occuparti

La prima economia che ti deve interessare: la tua economia personale

Negli ultimi mesi è tornata prepotentemente sull’altare dei media la possibile riduzione del potere d’acquisto causata dall’inflazione, ossia da un aumento della quantità di moneta in circolazione.

Il tassista si preoccupa dell’aumento dei prezzi della benzina.
Lo stampatore si preoccupa dell’aumento dei prezzi della carta.

Tutte preoccupazioni legittime, sia chiaro.

Ma disquisire sugli scenari inflattivi o deflattivi futuri è totalmente inutile per la tua pianificazione patrimoniale e finanziaria.

E questo per una ragione molto semplice: nessuno può prevedere il futuro. 

Domani l’inflazione sarà al 4%? al 2,5%? al 6%? Nessuno lo sa.

L’anno prossimo il tasso di disoccupazione sarà del 9%? del 15%? o del 5%? Nessuno lo sa.

Chi ti dice di saperlo o ti sta mentendo sapendo di mentire o è un ciarlatano.

È inutile cercare di avere certezze su qualcosa che a priori non è determinabile.

È inutile preoccuparsi di qualcosa su cui non puoi avere alcun controllo. 

È invece estremamente utile agire su quelle variabili su cui puoi avere effettivamente un impatto, come la tua economia personale.

Perché quando le condizioni economiche e dei mercati saranno burrascose, il modo in cui hai gestito la tua economia personale durante in un periodo di calma è l’unica cosa che farà la differenza tra il fallimento e il raggiungimento dei tuoi obiettivi di investimento e di vita.

Quindi, che cosa puoi fare per rendere la mia economia “a prova di tempesta”?
Vediamolo.

1) Concentrati sulla tua capacità di risparmio

“Guadagna, risparmia, investi”.

Questo è il nucleo del processo di creazione della ricchezza. Senza guadagno, non c’è risparmio. E senza risparmio non è possibile investire.

investire è l’unico modo di proteggere i tuoi risparmi e il tuo potere d’acquisto.

Io capisco che parlare di risparmio sia meno affascinante che speculare sui futuri scenari macroeconomici.

Eppure, non ho mai visto nessuno accettare come pagamento per un bene o un servizio una dettagliata analisi sui livelli occupazionali dell’area euro.

2) Lavora sul tuo budget personale/familiare Ci sono persone che non aprono il loro home banking per paura di vedere quanto hanno speso in un mese.

Semplicemente non vogliono affrontare la realtà e assumersi le proprie responsabilità quando si tratta di soldi. 

E questa è sempre una scelta perdente.

Avere una corretta visione d’insieme delle tue entrate ed uscite è il primo passo per una corretta pianificazione finanziaria.

Quanto guadagno mediamente in un mese? 
Come posso aumentare il mio livello di entrate?
Quanto spendo mediamente per i beni essenziali? Quanto per quelli non essenziali? 
Ci sono delle spese assolutamente superflue che potrei tagliare?

Queste sono le domande che dovresti porti se vuoi davvero avere il pieno controllo della tua situazione finanziaria.

3) Individua i tuoi obiettivi di investimento 
Per avere più soldi”, questa è la risposta che mi viene data dalla maggior parte delle persone quando chiedo loro il motivo per cui vogliono investire.

Quanti sono per te più soldi?
E una volta che hai più soldi?

Ti svelo uno dei segreti di Pulcinella.

Quando investi,avere più soldi” non è mail il tuo vero obiettivo.

Perché i soldi sono solo un mezzo per raggiungere quello che realmente desideriamo maggiormente nella vita.

Investire significa quindi pianificare i tuoi obiettivi di vita – qualunque essi siano – e poi scegliere gli strumenti d’investimento che ti permettono di ottenere ciò che conta davvero per te.

      La seconda economia che ti deve interessare: l’economia reale
 
Se ti invitano a “investire nell’economia reale”, ma puntualmente ti vengono a proporre:

  • il capannone pignorato e venduto all’asta;
  • oggetti vari (pietre preziose, gioielli, dipinti, sculture, auto d’epoca, vini pregiati, ecc…);
  • quote di società di persone fondate per gestire tabaccherie, bar, ristoranti, distributori di benzina, edicole, fiorai, panetterie;
  • terreni che “vedrai che diventano edificabili tra poco perché c’ho le conoscenze in Comune e mi hanno detto che modificano il piano regolatore”.

Ecco, questa roba qui NON è economia reale. 

Nonno avrà pure fatto i soldi vendendo immobili pericolanti comprati all’asta, ma ciò non toglie che quella roba lì non è economia reale.

Perché l’economia reale è costituita dalla libera impresa.

Da aziende che ogni giorno impiegano soldi e altri fattori per produrre qualcosa che tu potrai utilizzare e che migliorerà la tua vita.

Aziende e imprenditori che si assumono rischi, ricercano, investono, depositano marchi e brevetti, assumono, pagano fornitori, vendono ai clienti, ottengono utili, stimolano il mercato e la concorrenza.

Aziende che sicuramente esistono sul tuo territorio.

Ma non fare l’errore madornale di credere che l’economia reale coincida con l’economia che circonda il tuo piccolo nucleo di conoscenze ed esperienze.

Non cadere vittima di quella che Daniel Kahneman – psicologo e premio Nobel per l’economia – chiama WYSIATI (“WhatYouSeeIsAllThereIs”), ossia “Quello che vedi è tutto ciò che c’è”.

Ormai è scientificamente provato che il nostro cervello puntualmente salta a conclusioni affrettate sulla base di prove limitate, questo perché cerca sempre scorciatoie per risparmiare energia.

Con estrema facilità generalizziamo la nostra personale esperienza.

Ti faccio un esempio.

Se nel tuo paese vedi che:

  • l’edicolante chiude i battenti;
  • la pizzeria sotto casa ha licenziato quattro dipendenti;
  • la Banca di Rocco fritto ha chiesto il pignoramento della prima casa di tuo cugino;
  • tuo nipote è disoccupato da tre anni;

facilmente penserai che tutto il mondo stia vivendo una recessione economica, che “c’è crisi” e che il futuro è più nero ed incerto che mai.

Ora, fai un passo indietro.

Le piccole attività e i professionisti del territorio sono senza dubbio una parte importante dell’economia di un Paese, ma hanno un peso nullo quando si parla dell’economia e della finanza mondiale.
Se il tuo calzolaio di fiducia chiude bottega o, al contrario, l’impresa per cui lavori aumenta il fatturato da tre a quattro milioni di euro, questi eventi non hanno né affossato né sollevato le sorti dell’economia e della finanza.

Perché la tua economia locale (ma anche regionale e nazionale) non è rappresentativa dell’economia nel suo complesso.

Benché zio Giuseppe abbia deciso a malincuore di chiudere la storica carrozzeria di Vetralla, aziende e imprenditori in tutto il mondo continueranno ad assumersi rischi, innovare, offrire le migliori soluzioni per i propri clienti e produrre utili.

E su queste aziendevera rappresentazione dell’ingegno umano, ci puoi investire SOLO perché sono quotate in Borsa.

Che ovviamente non è l’unica soluzione per investire su un’azienda, ma è sicuramente la più comoda per chi non ha decine di milioni di euro.

Come in qualunque settore, se pensi di poter farti largo e far soldi da solo, senza competenze, senza accesso alle migliori informazioni e senza esperienza, sei fuori strada.

E, in ultimo, ti scrivo qual è la situazione attuale sui mercati finanziari, ovvero dove puoi investire i tuoi soldi.

Liquidità e obbligazioni a breve termine: 
con un rendimento nominale pari a 0%, e con l’inflazione ufficiale al 6% (e quella reale-personale chissà a quanto), il rendimento reale è pesantemente negativo. L’unica garanzia è di perdere denaro. Rischio inflazione.

Obbligazioni a lungo termine:
con un qualunque aumento dei tassi (che sono ai minimi storici), rischi una perdita in conto capitale da non sottovalutare. Rischio tasso di interesse.

Obbligazioni high yield (governative o societarie): 
nei momenti di tensione finanziaria, hanno un profilo di rischio più vicino alle azioni che alle obbligazioni. Rischio credito, insolvenza e liquidità.

Azioni e materie prime: 
in scenario di elevata inflazione, sono storicamente gli asset migliori, e così sta succedendo anche oggi. Ma con i mercati ai massimi di tutti i tempi, le domande sorgono spontanee: fino a quando? e cosa succede quando cambia la fase economica?

Criptovalute, valute, oro, private equity, startup, real estate, qualunque investimento alternativo:
ottimo modo per diversificare il patrimonio, ma chi non limita queste puntate ad una dose “omeopatica” del proprio patrimonio, non ha capito bene i rischi che sta accettando, e le potenziali perdite.

Questo è lo scenario attuale, in due parole.
Mi occorre ricordare, a beneficio di te che leggi, che non ci sono alternative a depositare i propri soldi in queste tipologie di “assetclass” (e ribadisco soprattutto che chi tiene i soldi liquidi, o ammucchiati in immobili, o in polizze assicurative, pensa di essere immune da rischi ma non lo è).

Investire ieri, guardando dallo specchietto retrovisore, è stato un gioco da ragazzi.

Investire oggi, con l’obiettivo di avere più soldi domani, è un bel rebus.

Quali sono i punti cardine che dovresti tenere sempre a mente per orientarti?

  1. Orizzonte temporale corretto per ogni strumento, portafoglio e obiettivo.
  2. Sana diversificazione, per evitare che l’andamento avverso di un investimento ci causi dei danni irreparabili,
  3. Conoscenza dei rischi presenti su ogni assetclass, e valutazione se il rendimento atteso vale la pena.

Consigli banali e di “semplice buon senso“, ma che ricordo e ripeto ogni giorno a me stesso, e ai miei assistiti.

E con la responsabilità di dover risolvere il rebus e rispondere alla domanda: “dove metto i miei soldi?”

Li ripeto ogni giorno perché, ovviamente, sia io che i miei assistiti siamo umani, e pertanto:

  • portati a dare enorme importanza al breve termine, e sottovalutare il lungo termine,
  • portati a dare esagerato peso alle nostre convinzioni e credenze, e quindi esporci troppo sulle nostre idee,
  • portati a non ragionare in termini di rischio, ma solo in termine di rendimento (spesso passato, neppure potenziale e atteso).

Chi ha risposte facili, veloci e sicure a questa domanda, anziché una robusta pianificazione finanziaria che parte dall’introspezione:

  • o non ha soldi,
  • o non ha cervello,
  • o non ha esperienza,
  • o un mix delle alternative sopra.

Quindi se vuoi investire correttamente devi essere guidato o guidata da un professionista, un consulente che ti affianchi in ogni fase della tua vita economica e finanziaria.

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