Ricco due volte.

RICCO DUE VOLTE? NO GRAZIE!

Ulysses Grant è unanimemente considerato dagli storiografi come uno degli strateghi militari migliori di tutti i tempi.

Generale e artefice della vittoria dell’esercito dell’Unione durante la guerra di secessione americana, nel 1869 divenne anche il diciottesimo Presidente degli Stati Uniti d’America, ruolo che ricoprì per due mandati consecutivi fino al 1877.

Ciò che molti non sanno è che al termine della sua carriera politica presidenziale, Grant tentò di avviare la sua carriera imprenditoriale nel mondo della finanza.

 

Grant non era certo un uomo ricco quando entrò alla Casa Bianca e non divenne ricco neanche una volta uscito dalla Casa Bianca.

 

Per quanto possa sembrare assurdo, al termine del suo secondo mandato Grant si ritrovò al verde, principalmente perché aveva speso tutto il suo denaro per le campagne presidenziali.

 

Incapace di finanziare la sua pensione, Grant ricevette da un gruppo di banchieri di Wall Street un fondo fiduciario da 250.000$ e da alcuni sostenitori ulteriori 100.000$ per l’acquisto di una casa di proprietà a New York.

 

Queste somme (l’equivalente odierno di svariati milioni di dollari) sarebbero dovuti bastare per garantire uno stile di vita più che adeguato per un ex presidente e uno dei generali più decorati della storia d’America.

 

Ma Grant voleva di più.

 

Desideroso di trovare il suo posto nel mondo degli affari, Grant entrò in società con Ferdinand Ward, soprannominato all’epoca “il giovane Napoleone della Finanza”.

 

Insieme diedero vita alla società finanziaria Grant & Ward, l’equivalente odierno di una società di gestione del risparmio.

 

Promettendo un rendimento agli investitori del 15 – 20% mensile, Ward riuscì a raccogliere enormi capitali, soprattutto grazie alla fama del socio e alla fiducia che il pubblico riponeva in Grant.

 

Per mettere le cose un attimo in prospettiva, un rendimento mensile del 15- 20% equivale ad un rendimento su base annuale del 400 – 800%.

 

Eppure, né Grant, né molti degli investitori accecati dall’avidità, si presero mai la briga di chiedere a Ward come potesse ottenere risultati del genere sui mercati finanziari.

 

Il grande problema del business plan della Grant & Ward fu che un business plan non c’è mai stato.

 

Si trattava del più classico degli schemi Ponzi, basato unicamente sulle capacità dell’ignaro Grant di portare a bordo sempre più investitori e capitali.

 

Grant, genuinamente convinto delle straordinarie capacità professionali di Ward, investì tutto il denaro che gli era stato donato poco tempo prima e si prodigò in lungo e in largo nel tessere le lodi del socio nei circoli più esclusivi a cui aveva accesso.

 

Nel frattempo, Ward utilizzava il nome di Grant per ottenere linee di credito sempre più consistenti e mantenere in piedi lo schema il più a lungo possibile.

 

Finchè un giorno, passeggiando verso gli uffici della Grant & Ward, l’ex presidente degli Stati Uniti venne accolto da una folla inferocita che richiedeva a gran voce la restituzione del proprio denaro.

 

Lo schema piramidale era collassato su sé stesso e la Grant & Ward era fallita.

Gli impietosi resoconti finanziari mostrarono che Ward aveva sottratto agli investitori per uso personale oltre 17 milioni di dollari, a fronte di soli 69.000$ di controvalore degli strumenti effettivamente detenuti a bilancio.

 

Al termine della scorribanda nel mondo degli affari, il patrimonio complessivo di Ulysses Grant ammontava a 210$, fatto che lo costrinse a vivere di carità da amici e conoscenti durante i suoi ultimi anni di vita.

 

Al di là della tumultuosa vicenda, la storia di Ulysses Grant, uomo d’onore e carismatico leader, mi ha fatto riflettere su un paio di lezioni che si adattano alla perfezione a chi ha già accumulato un patrimonio ingente:

 

  1. Se non sai qual è il tuo livello di “abbastanza” non c’è limite al desiderio di possedere di più.

 

Grant possedeva qualcosa che il denaro non potrà mai comprare: era uno degli uomini più ammirati e rispettati del suo tempo.

 

Eppure quando si è trattato delle sue finanze, non è riuscito a determinare quale fosse il suo livello di “abbastanza”.

 

Con il patrimonio ricevuto in donazione avrebbe potuto condurre una vita più che agiata, ma si fece accecare dall’avidità cercando di moltiplicare il suo denaro in fretta e perse tutto.

 

Non c’è nulla di male nel voler migliorare la propria posizione lavorativa, sociale o finanziaria.

 

Secoli di progresso umano potrebbero essere condensati nello sforzo di una moltitudine di individui di trovare una spinta ad alzarsi dal letto per migliorare le loro condizioni di vita.

 

Il problema semmai è nel metro di valutazione.

 

Per quanto tu possa essere ricco, stimato o influente, ci sarà sempre qualcuno più ricco, stimato ed influente di te.

 

Il segreto per sfuggire all’infinita e sfrenata “rat race” consiste nel riconoscere che nella vita non sei in competizione con i tuoi pari, i tuoi colleghi, i tuoi conoscenti e le star dei social media, ma stai competendo con te stesso, o meglio, con le versioni precedenti di te stesso.

 

Individuare il tuo livello di abbastanza ti permette di non farti accecare dalle facili opportunità di guadagno, anche quando la situazione patrimoniale è già ampiamente consolidata.

 

Al contrario, se non hai idea di quanto abbastanza significhi per te, la risposta più semplice sarà sempre desiderare ancora di più.

 

  1. Diventare ricco e rimanere ricco sono due sport completamente differenti

 

Nel novembre del 2016 Warren Buffett fu invitato a tenere un discorso a un gruppo di studenti all’università del Maryland.

 

Uno degli studenti chiese all’Oracolo di Omaha quali fossero gli errori più comuni legati al denaro

commessi dalle persone di successo.

 

Buffett rispose: “Chiunque sia diventato ricco due volte è uno sciocco. Perché dovresti rischiare ciò che hai e ciò di cui hai bisogno per qualcosa di cui non hai bisogno? Se sei già ricco, non c’è alcun vantaggio nell’assumersi ancora più rischio, rimane solo il pericolo della rovina”.

 

Ulysses Grant tentò proprio di diventare ricco due volte e nel tentativo perse tutto.

 

Ovviamente diventare ed essere ricco è un ottimo problema da avere, ma ciò che Grant aveva terribilmente sottovalutato è che un singolo errore di valutazione può distruggere un intero patrimonio.

 

Basta investire tutti i tuoi soldi in qualcosa che non capisci UNA VOLTA per vederli evaporare interamente.

 

Ti basta affidare i tuoi risparmi UNA VOLTA a una persona in malafede o a un ciarlatano per vederli sparire.

 

Ti basta diventare sufficientemente overconfident nelle tue abilità di investimento UNA VOLTA per

investire in una singola azione una porzione rilevante del tuo patrimonio e vederla cadere in picchiata.

 

Ti basta fidarti UNA VOLTA dell’individuo o dell’organizzazione sbagliata per rovinare il tuo futuro finanziario.

 

La ricchezza per certi versi è come la reputazione: ci vogliono anni per costruirla e bastano 5 minuti per distruggerla.

 

Ecco perché diventare ricco e rimanere ricco sono due attività completamente differenti e richiedono modelli di pensiero e processi decisionali diversi, per certi versi opposti.

 

Ciò che ti ha fatto diventare ricco, può potenzialmente farti diventare povero.

 

E se non impari a gestire il rischio correttamente, non importa quante volte sei fortunato (in fondo Grant aveva ricevuto 350.000$ da totali estranei), prima o poi la fortuna smettere di girare.

 

Alla prossima,

Francesco

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