Non lo sai, o forse non te ne sei accorto, ma c’è un “errore” in un elemento del calcolo: la quantità di soldi come deposito nel conto corrente degli italiani.
L’errore deriva dal fatto che questa statistica della Banca d’Italia è fatta prima del Covid.
In un’altra statistica, più aggiornata, questa volta presa dall’ABI (Associazione bancaria
Italiana), si precisa che la percentuale sul conto corrente non è più del 13%, bensì del 16%!!!
Uno degli effetti della crisi Covid è quello di aver fatto aumentare vertiginosamente i depositi degli italiani.
La propensione al risparmio è schizzata al 12%, contro una media del 7%.
I dati presentati segnano un incremento della liquidità sui depositi in aumento di 125 miliardi. Per arrivare a quota 1.682 miliardi.
Il trend fa abbastanza impressione se si tiene conto dell’andamento del reddito del Paese, il Pil o Prodotto interno lordo, che a fine 2019 era a quota 1.787 miliardi.
Il dato sulla quantità dei depositi bancari, incluso il ricorso ai prestiti in aumento, solleva diversi campanelli d’allarme.
– Il dato sui depositi aumenta con il crescere dei timori per il futuro
– Mentre, il dato sul Pil scende per effetto delle restrizioni che incidono su fiducia, consumi e sulla domanda di beni e servizi.
C’è un’ultima considerazione da fare.
Fino a 20-30 anni fa era anche onesto tenere i soldi sul conto, ma oggi?
Quanto rende un conto deposito?
Negli ultimi mesi il tasso di interesse medio sul totale dei depositi (conti correnti, conti deposito) è in Italia intorno allo 0,3% per cento lordo.
Questo elemento, anche da solo, può far capire perché è impensabile cercare di replicare cosa faceva il nonno. |