Perché è necessario che ti occupi della tua Situazione Finanziaria? pt.6

Quale può essere un mix pericoloso per la tua finanza personale?
La demografia.

La demografia parla chiaro: quando in un Paese, nel volgere di pochi decenni, si verificano due grandi mutazioni, gli equilibri non possono che cambiare.

Di quali mutazioni parlo?

  • in Italia si nasce di meno
  • si vive sempre più a lungo.

Mettendo insieme questi elementi viene fuori un micidiale mix demo-socio-economico che rovescia equilibri consolidati sui quali si reggevano i sistemi di welfare.

Vediamoli uno per uno.

1. NASCITE AI MINIMI STORICI

Al 1° gennaio 2020 la popolazione residente in Italia è pari a 60.244.639 unità, quasi 190mila unità in meno rispetto al 1° gennaio 2019.

Al 31 dicembre 2019 la popolazione residente è inferiore di quasi 189 mila unità rispetto all’inizio dell’anno.

Il persistente declino avviatosi nel 2015 ha portato a una diminuzione di quasi 551mila residenti in cinque anni.

Rispetto all’anno precedente, si registra un nuovo minimo storico di nascite dall’unità d’Italia, un lieve aumento dei decessi e più cancellazioni anagrafiche per l’estero.

Nel 2019 il totale dei nati in Italia ha segnato, per il settimo anno consecutivo, un nuovo record negativo: il valore più basso mai registrato in oltre 150 anni di Unità Nazionale.

In particolare, i dati dei primi undici mesi – al momento gli unici ufficialmente diffusi –indicano 398 mila nascite e accreditano una stima di 435 mila su base annua.

Prosegue così la rapida caduta della natalità, avviata a partire dal “punto di svolta” del 2008, con una dinamica che in poco più di un decennio ha ridotto di un quarto il numero annuo di neonati: dal confronto tra il 2008 (577 mila) e il 2019 (435 mila) se ne contano, infatti, 142 mila in meno.

Il numero medio di figli per donna scende a 1,29, di gran lunga inferiore al parametro minimo considerato necessario per garantire un adeguato ricambio generazionale (2,1 figli per donna).

Il saldo naturale, già negativo, continua a decrescere, arrivando a -214.262 nel 2019.

2. RISCHIO LONGEVITA’

Come abbiamo visto, il 1° gennaio 2020 la popolazione italiana era di 60.244.639.
Di questi, gli over 65 sono circa 13,7 milioni (pari al 22% del totale), di cui 7,7 milioni donne e 5,9 milioni uomini.

L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno che persiste ormai da diversi decenni in Italia.

  • Negli ultimi 18 anni il peso di questa fascia d’età è aumentato in misura costante (erano 10,7 milioni nel 2002, pari al 18,7% del totale).
  • Mentre gli over 80 passano da 2,49 milioni del 2002 a 4,330 milioni del 2019, con un’incidenza sul totale della popolazione che sale dal 4,48% al 7,17%.

A livello nazionale, l’aspettativa di vita, per gli uomini sfiora gli 81 anni, le donne gli 85,3.

Per gli uni come per le altre l’incremento sul 2018 a un mese di vita in più.

3. SI NASCE DI MENO E SI VIVE DI PIU’

Questo è il vero tema che sta cambiando e cambierà radicalmente la nostra società.
E di conseguenza la nostra economia.

Tutti i paesi sviluppati stanno affrontando un trend demografico di questo tipo (Giappone in primis, USA e Germania), mentre al contrario i Paesi in via di sviluppo hanno tassi di natalità molto elevati (uniti a dei tassi di mortalità ugualmente elevati).

Ovviamente vivere più a lungo non può far che bene, ma è un problema quando le future nascite non saranno sufficienti a compensare i futuri decessi.

Una situazione salutare è la seguente:

Nel 1950, solo il 7% della popolazione era oltre i 65 anni di età!

Una situazione nociva è invece questa:

Nel 2020, circa il 23% della popolazione è oltre i 65 anni di età.

Dovrebbe essere una piramide con una base grande che si stringe al vertice, invece sta diventando quasi una piramide rovesciata.

Il dato preoccupante è che tutte le previsioni (per ora) precisano che questo processo non si arresterà a breve.

L’Istat stima che proseguirà sia la riduzione della popolazione sia l’incremento del peso della componente anziana sul totale: il valore massimo si registrerà nel 2050, quando la quota di ultrasessantacinquenni si avvicinerà al 34%.

Il quadro attuale sull’andamento demografico in Italia non è dunque dei più incoraggianti.
E lo stesso vale per le previsioni future.

Nei prossimi 25 anni, rispetto al numero attuale di cittadini, il calo sarebbe di quasi un
milione e mezzo e di quasi 6 milioni e mezzo nei prossimi 45 anni.

Perché deve interessarti questa panoramica sulla demografia?
Te ne parlerò nella prossima lettera.

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