Al 31 dicembre 2019 la popolazione residente è inferiore di quasi 189 mila unità rispetto all’inizio dell’anno.
Il persistente declino avviatosi nel 2015 ha portato a una diminuzione di quasi 551mila residenti in cinque anni.
Rispetto all’anno precedente, si registra un nuovo minimo storico di nascite dall’unità d’Italia, un lieve aumento dei decessi e più cancellazioni anagrafiche per l’estero.
Nel 2019 il totale dei nati in Italia ha segnato, per il settimo anno consecutivo, un nuovo record negativo: il valore più basso mai registrato in oltre 150 anni di Unità Nazionale.
In particolare, i dati dei primi undici mesi – al momento gli unici ufficialmente diffusi –indicano 398 mila nascite e accreditano una stima di 435 mila su base annua.
Prosegue così la rapida caduta della natalità, avviata a partire dal “punto di svolta” del 2008, con una dinamica che in poco più di un decennio ha ridotto di un quarto il numero annuo di neonati: dal confronto tra il 2008 (577 mila) e il 2019 (435 mila) se ne contano, infatti, 142 mila in meno.
Il numero medio di figli per donna scende a 1,29, di gran lunga inferiore al parametro minimo considerato necessario per garantire un adeguato ricambio generazionale (2,1 figli per donna).
Il saldo naturale, già negativo, continua a decrescere, arrivando a -214.262 nel 2019. |